Tag Archives: storia

Umanità

10329192_861823490522711_6157473902805202184_n

Quando l’umanità tra gli uomini verrà meno, il mondo sarà perduto e non lo salveranno nemmeno i ricordi più belli della storia. 

(Traduzione: Silvia Liguori)

Il giusto valore…

  • Sofia mi faresti un favore?
  • Sì, certo! – rispose, senza esitare.
  • Potresti farmi la fotocopia di questi documenti? Ah! E portami subito otto caffè di là in sala riunioni!
  • Va bene…
  • E non dimenticarti di portarli ancora caldi! L’altra volta erano imbevibili.
  • Sì, signore.

Si alzò dalla scrivania sentendo addosso gli occhi del suo odioso capo che fissavano senza ritegno il suo fondoschiena e tutta la silhouette del suo corpo. Da cima a fondo. Provava un tale disgusto. Quasi violentata. Eppure non poteva farci nulla con le continue insinuazioni e frecciatine che lui le mandava, i favori che le chiedeva e che la facevano sentire completamente inutile. Una bambola stupida e senza cervello. All’inizio pensava che l’avessero assunta per le sue capacità, la sua formazione e la sua personalità ma, da ormai cinque mesi si era accorta che il suo grazioso faccino e quelle gambe lunghe e magre da vera modella, avessero influenzato la selezione, questo la faceva sentire ancora peggio.

254528_208249325876771_5217211_n

Comunque aveva ben altro di cui preoccuparsi. L’importante era che riuscisse a pagar le bollette nonostante dovesse stringere i denti e sopportare le molestie del suo supervisore che altro non era che un grosso cumulo di letame puzzolente pieno di mosche e insetti vari che lo circondavano senza tregua.

A volte le venivano in mente pensieri inquietanti sulla sua relazione con lui. Si immaginava cosa sarebbe successo se un giorno “fosse inciampata senza volerlo” e nel bel mezzo di una riunione avesse rovesciato otto, nove dieci caffè bollenti addosso a lui. O ancora se si “fosse dimenticata” di confermare tutte le riunioni, gli eventi e di organizzare l’agenda personale, scambiando tutte le prenotazioni. Sofia sorrideva mentre si divertiva con i suoi film mentali che a volte era sul punto di metterli in pratica. Si trattava di piani infallibili, l’alibi perfetto per non essere mai incriminata.

– Cara, potresti venire, giusto dieci minuti, nel mio ufficio per parlare un po’ da soli?

-No. – rispose Sofia.

– No? Cos’è questo tono? Che succede? – disse lui con aria sorpresa.

– Succede che gli uomini come lei non sono altro che dei frustrati in casa, degli infelici che non hanno mai saputo dare il giusto valore a ciò che hanno a fine giornata quando tornano a casa e si limitano a far sentire le ragazze giovani e belle come me, un vero schifo perché semplicemente non hanno alcun rispetto, non si guardano allo specchio e capiscono una volta per tutte che sono anziani, decrepiti e avanti negli anni per avere giudizio invece di confondervi con le ragazze di vent’anni come me che potrebbero essere le vostre figlie, che vivono la prima esperienza del primo lavoro dopo l’università e probabilmente resteranno segnate e traumatizzate dalle continue oppressioni e provocazioni di cui sono bersaglio facile. Lei e la sua arroganza, nessuna vergogna e la sua prepotenza, ecco quello che succede.

Piombò il silenzio in ufficio.

Tutti avevano sentito.

Due giorni dopo, lui se ne andò.

(Traduzione: Silvia Liguori)