Tag Archives: tradimento

Poveri illusi

Ho sempre sentito dire che “un’immagine valga più di mille parole”. E, nel corso del tempo, ho avuto la prova che Confucio avesse ragione.

Nella società materialista e superficiale in cui viviamo, l’apparenza, l’immagine, sono passate in primo piano. Piacere, andar bene e soddisfare gli altri è diventata la priorità quotidiana dei più. Tutto ciò con l’obiettivo di ottenere più avanti ciò che si vuole o addirittura qualcosa in cambio.

555226_346995142002188_2064397755_n

C’erano principi e valori che sono andati perduti lungo il cammino, altri hanno cambiato leggermente il proprio significato e il Bene, sì quello, ormai non si fa più in modo sincero, ma come mezzo per altri interessi paralleli.

In questa società di immagini, la gente è diventata sempre più egoista, invidiosa ed egocentrica senza nemmeno accorgersene. Sia le persone che le questioni personali hanno iniziato a perdere valore e il motto è diventato “ognuno per sé”.

Tuttavia, ci sono tre sentimenti per cui cerchiamo sempre una spiegazione. Si tratta dei tre sentimenti più antichi della storia: invidia, gelosia, tradimento. I tre sono perfettamente relazionati uno all’altro e si completano a vicenda.

Il tradimento viene dal Latino “traditio” che significa “recapitare qualcosa a danno di altri” ma, al giorno d’oggi, associamo questa parola alle relazioni amorose. Nonostante ciò, il tradimento tra le persone si è verificato sempre quando c’era fiducia, vicinanza. Ciò spiega il fatto che per esserci tradimento siano coinvolti altri sentimenti sia buoni che cattivi.

Nelle relazioni amorose, i tradimenti avvengono per i motivi più differenti. L’uomo tradisce per necessità fisiologiche e totalmente effimere, poiché è capace di avere due vite parallele senza avere alcun coinvolgimento in nessuna di esse. Si preoccupa soltanto di soddisfare le proprie necessità momentanee. La donna ha bisogno di una motivazione per tradire, si lascia coinvolgere e si crea sempre una storia in testa, un film sull’amore eterno. L’uomo no, proprio perché è niente senza una donna, invecchia più velocemente perché è l’essere più dipendente in natura che sia mai esistito. Non è capace di stare da solo dato che la donna si consuma accanto a un uomo, perché dotata di quel che è noto come “sesto senso”, qualcosa di inspiegabile sia per le donne che per gli uomini. Da ciò passano per esseri così misteriosi e appetibili, pieni di intelligenza emotiva. Esse passano la vita a cercare risposte riguardo alcuni comportamenti dell’uomo, che avvengono mediante impulsi, invece loro passano la vita a cercare di capirle, essendo geneticamente incapaci di riflettere riguardo vari avvenimenti e di associarli a diversi momenti e contesti.

418678_329558033745899_1222266498_n

Esiste poi un altro tipo di tradimento: quello tra amici o familiari. A tutti i tipi e casi di tradimenti associamo alla mancanza di rispetto e considerazione. Le persone per essere rispettate devono rispettare e perciò hanno bisogno di dire ciò che pensano ed essere totalmente sincere con se stesse e con gli altri. Di norma la gente non reagisce benissimo alle grandi verità o a un richiamo d’attenzione perché passa la vita a riempirsi di bugie e a tentare di essere ciò che non è solo per far felici gli altri o addirittura per esibire una finta felicità. Non possiamo condannare queste persone che non appaiono frustrate nel non poter mai dire cosa passa loro per la mente per paura di essere escluse dal cerchio magico. È totalmente legittimo. Bisogna solo sperare che un giorno trovino il coraggio di essere sinceri nella propria vita.

Per questo motivo le persone realmente sincere sono molto solitarie, perché dicendo la verità e ciò che pensano vengono escluse dalla cerchia familiare, degli amici e amorosa. In fondo, a loro non importa nulla perché non vogliono nella propria vita persone con un cervello grande quanto un lombrico, che guardano soltanto il proprio punto di vista, sono incapaci di mettersi nei panni degli altri e lasciano che l’ignoranza guidi le loro vite. Ammettere di aver sbagliato è anche una qualità che non tutte le persone possiedono e solo tramite una forte introspezione e riflessione si può raggiungere.

Chi dice quel che pensa è più felice perché la sua apparenza non illude nessuno. Nella società in cui viviamo ci sono parecchie cose inutili che ci separano e una di queste è la mancanza di comprensione.

(Traduzione: Silvia Liguori)

Il giusto valore…

  • Sofia mi faresti un favore?
  • Sì, certo! – rispose, senza esitare.
  • Potresti farmi la fotocopia di questi documenti? Ah! E portami subito otto caffè di là in sala riunioni!
  • Va bene…
  • E non dimenticarti di portarli ancora caldi! L’altra volta erano imbevibili.
  • Sì, signore.

Si alzò dalla scrivania sentendo addosso gli occhi del suo odioso capo che fissavano senza ritegno il suo fondoschiena e tutta la silhouette del suo corpo. Da cima a fondo. Provava un tale disgusto. Quasi violentata. Eppure non poteva farci nulla con le continue insinuazioni e frecciatine che lui le mandava, i favori che le chiedeva e che la facevano sentire completamente inutile. Una bambola stupida e senza cervello. All’inizio pensava che l’avessero assunta per le sue capacità, la sua formazione e la sua personalità ma, da ormai cinque mesi si era accorta che il suo grazioso faccino e quelle gambe lunghe e magre da vera modella, avessero influenzato la selezione, questo la faceva sentire ancora peggio.

254528_208249325876771_5217211_n

Comunque aveva ben altro di cui preoccuparsi. L’importante era che riuscisse a pagar le bollette nonostante dovesse stringere i denti e sopportare le molestie del suo supervisore che altro non era che un grosso cumulo di letame puzzolente pieno di mosche e insetti vari che lo circondavano senza tregua.

A volte le venivano in mente pensieri inquietanti sulla sua relazione con lui. Si immaginava cosa sarebbe successo se un giorno “fosse inciampata senza volerlo” e nel bel mezzo di una riunione avesse rovesciato otto, nove dieci caffè bollenti addosso a lui. O ancora se si “fosse dimenticata” di confermare tutte le riunioni, gli eventi e di organizzare l’agenda personale, scambiando tutte le prenotazioni. Sofia sorrideva mentre si divertiva con i suoi film mentali che a volte era sul punto di metterli in pratica. Si trattava di piani infallibili, l’alibi perfetto per non essere mai incriminata.

– Cara, potresti venire, giusto dieci minuti, nel mio ufficio per parlare un po’ da soli?

-No. – rispose Sofia.

– No? Cos’è questo tono? Che succede? – disse lui con aria sorpresa.

– Succede che gli uomini come lei non sono altro che dei frustrati in casa, degli infelici che non hanno mai saputo dare il giusto valore a ciò che hanno a fine giornata quando tornano a casa e si limitano a far sentire le ragazze giovani e belle come me, un vero schifo perché semplicemente non hanno alcun rispetto, non si guardano allo specchio e capiscono una volta per tutte che sono anziani, decrepiti e avanti negli anni per avere giudizio invece di confondervi con le ragazze di vent’anni come me che potrebbero essere le vostre figlie, che vivono la prima esperienza del primo lavoro dopo l’università e probabilmente resteranno segnate e traumatizzate dalle continue oppressioni e provocazioni di cui sono bersaglio facile. Lei e la sua arroganza, nessuna vergogna e la sua prepotenza, ecco quello che succede.

Piombò il silenzio in ufficio.

Tutti avevano sentito.

Due giorni dopo, lui se ne andò.

(Traduzione: Silvia Liguori)

Jerichow: “L’amore è impossibile quando non c’è denaro”

Il dramma del tedesco Christian Petzold affronta il classico triangolo amoroso dell’infedeltà nel matrimonio.
 
 ImagemAi giorni nostri forse si è creata una visione e un concetto dell’amore un po’ troppo romantico. Il che è stato possibile grazie ai film e alle produzioni americane che ci offrono le tipiche commedie romantiche a Las Vegas oppure storie d’amore eterno che continuano con il passare del tempo e hanno sempre il loro lieto fine.
Eppure, “Jerichow” ci mostra una realtà del tutto diversa. Ambientato in una Germania in cui c’è la disoccupazione, il regista Christian Petzold ha voluto raccontare il tipico intreccio che era già stato trattato svariate volte nella lunga storia del cinema: il classico triangolo amoroso, con qualche particolarità.
 
L’intreccio è semplice. Laura (Nina Hoss) è sposata con Alí (Hilmi  Sözer), un imprenditore turco che ha qualche problema di alcol e dal quale dipende economicamente, che alla fine assume Thomas (Benno Fürmaan), un ex soldato in Afghanistan disoccupato, come autista. Thomas, a sua volta, si innamora della moglie del capo e, rapidamente inizia ad avere una relazione di nascosto e cercare dei modi per vedere e incontrare Laura.
 
All’inizio del film, il regista crea delle grandi aspettative e tensione iniziando con una scena di lutto e drammatica, cioè con un funerale seguito da un’altra scena in cui si vede Thomas che ha perso tutto e resta senza un soldo bucato, a causa di un regolamento di conti. Tuttavia, la tensione e l’intensità dell’argomento di questo lungometraggio diminuisce sempre più con lo svolgersi della storia, ruotando attorno varie volte alla stessa idea e rendendo prevedibili gli avvenimenti successivi.
Imagem
Ciò nonostante, già nello sviluppo della trama, assistiamo a una scena in cui la protagonista Laura, dice che “l’amore è impossibile quando non c’è denaro”. Questa, forse è l’idea chiave di tutto il dramma di Christian Petzold, cioè, che ci sia una forte dipendenza dal denaro, da parte dei protagonisti, capace di superare anche l’amore stesso.
Thomas ha perso tutti i suoi risparmi e aveva bisogno del nuovo lavoro per sopravvivere, Laura ha un debito milionario e Alí ammette di aver “comprato” la moglie e il suo debito a condizione che lei non lo lasci.
 
Imagem
I piani di questo dramma freddo e poco intenso, quasi sempre pieni di staticità, non hanno dato dinamismo al film, così come i dialoghi, che a loro volta non erano molto ricchi né espressivi. Il regista Christian Petzold ha ottenuto al Festival Internazionale del Cinema di Venezia (2008) una nomination per il premio Leone d’Oro per il suo lavoro in “Jerichow”, è stato invece premiato come miglior film ai German Film Critics Association Awards (2009).
Traduzione di Silvia Liguori